9. Antiberlusconismo?

No, perché? Non ce l'ho mica con di lui.
Eppure l'accusa di antiberlusconismo è praticamente l'unica argomentazione usata per controbattere ad ogni critica, per difenderne l'immagine, il ruolo e, soprattutto, l'operato.
Eppure non si tratta neppure di un'argomentazione: non dibatte le tesi opposte, non entra nel merito dei fatti, non è attinente alle critiche. Si limita ad essere una mera affermazione, incompleta, incoerente, assolutamente non circostanziata. E facilmente ribaltabile.
"Dici questo perché sei antiberlusconiano!", "E tu dici quest'altro perché sei antiveltroniano". Sai qual è il risultato di un siffatto "ragionare"? Le ragioni vengono uccise dalla ripetizione: chi più insiste, chi più urla, chi più rifiuta un diverso confronto "vince". E sai in cosa consiste la vittoria, nel far scomparire all'attenzione ogni giustificato dubbio o critica od osservazione.
"Tu sei scemo!". "E tu sei cretino!". Questo è un altro esempio di questo procedere; un'altra trappola della semplificazione; un altro strumento per fotterci la mente.
Ai suoi tempi, le peggiori iniziative di Stalin venivano difese accusando i critici di antistalinismo. Da tempo, le più evidenti pecche del mercato vengono difese usando l'accusa di anticapitalismo. E vorrei evitare di portare altri esempi.
Qui non si tratta di ribaltare la frittata; si tratta di stare attenti a come e con cosa la cucinano, perché magari non è neppure una frittata, anzi, nel frattempo hanno fatto pure sparire le uova.
No, non sono contro Berlusconi. Non ce l'ho con lui perché è basso, vecchio e senza cappelli, perché è milionario, scaltro e cinico. Ma critico quel che ha fatto e che fa, critico il modo in cui prende le sue decisioni ed il loro effetto. E non mi nascondo dietro alcuna foglia di fico.
Mi piacerebbe che lui ed i suoi cagnolini da guardia facessero lo stesso.