7. E l'opposizione attuale?

Il fatto è che l'opposizione, con il suo ruolo, i suoi mezzi, fini e comportamenti, il suo impatto e la sua rilevanza per l'opinione pubblica, è stata ridefinita, anzi reinventata da Berlusconi. Egli non solo l'ha incarnata fino a poco tempo fa, non solo vi ha passato circa la metà della sua vita da politico, ma ha combattuto come se fosse all'opposizione persino quand'era al governo, con un'efficacia esaltata dall'incapacità dei suoi avversari di comprendere il cambio di passo in atto.
Tutto questo ha portato ad identificare il ruolo dell'opposizione con l'agire suddetto. Ormai sembra che l'opposizione esista se e solo se corrisponde al nuovo stereotipo. E siccome questo ha le misure dell'attuale centrodestra, ecco l'impressione che gli altri «non facciano nulla».
Questo non significa affermare che Veltroni & c. stiano facendo un lavoro eccezionale; significa: stiamo attenti alle semplificazioni! Affermare che non esistono alternative è il modo più sicuro per non rendersi conto di quelle a disposizione.
È stupido perdersi il bene quando neppure si sa se esista il meglio.
La cosa importante non è chi sta all'opposizione o come la fa, ma che chi sta al governo DEBBA temere che i voti possano andare a qualcun altro: dobbiamo creare una spinta selettiva modificando l'habitat politico.
Anche votando uno dei partiti l'attuale opposizione?
Se serve a far preoccupare chi è contento dello status quo, sì.
Ma a questo aspetto del problema è il caso di dedicare un approfondimento.