Certo non servono argomenti per convincere chi è già un elettore fedele dei partiti all'opposizione, mentre non saranno mai abbastanza per i fedeli dell'altra sponda, per i bigotti del non voto o per coloro che lo vendono.
Per tutti gli altri, il problema non è scegliere la promessa più allettante, ma valutare chi ha governato: sostenendolo se soddisfatti, altrimenti votando per chi si propone di sostituirlo.
Perché?
Due motivi: specie con maggioranze soverchianti come l'attuale, è chiara la sua piena responsabilità per come vengono posti ed affrontati i problemi, e suoi sono onori ed oneri. Secondo motivo, tu, io e "tutti gli altri" siamo abbastanza da promuovere o bocciare chi vogliamo. Possiamo attribuire le responsabilità, possiamo premiare o punire: il minimo che serve per rieducare la casta.
Facile, no?
No. Ci vuole tempo, costanza e pazienza.
Non basterà una tornata elettorale perché i politici si rendano conto che non basta più vendere sogni - sogni sempre cancellati da brutti risvegli, risvegli solitamente troppo tardivi persino per contenere i danni, danni che tendono a diventare macelli.
Tuttavia, bastonati lì dove gli fa più male, i politici che vorranno tutelare la poltrona dovranno cambiare. È una faccenda di interesse: il loro è che il nostro voto non vada agli avversari. Il nostro è che siano costretti a tenerlo a mente.