4. Ancora un post di pazienza

Potrei votare per qualcuno che non mi piace, per un partito che non mi convince, per un'idea che non condivido?
Se non ti sei già fatto questa domanda, prova adesso: il pensare all'impensabile è il primo passo d'ogni cambiamento, e l'impensabile - in questo caso - è rispondersi: sì.
Certo dovrebbe essere un sì condizionato, motivato e giustificato più razionalmente che emotivamente: perché la passione è importante ma, primo, ci fa vedere solo i suoi "pro", ci rende ciechi e sordi alle alternative, e pericolosamente insensibili al male che ci si fa; secondo, la storia ha ampiamente documentato dove possa condurre una passione non adeguatamente contrastata dalla razionalità.
Venendo alle condizioni, potrei votare per qualcuno che non mi piace se si verifica che: non ho nessuno per cui voto "a prescindere", posso identificare chi è il reponsabile delle scelte di governo, posso scegliere quale dei suoi nemici mi dispiace di meno.
Per le motivazioni, potrei supportare un partito che non mi convince per dare due lezioni, la prima alla maggioranza, che rischia di perdere il potere, e la seconda alla minoranza, che un domani potrebbe subire la stessa sorte.
Infine, schierarmi per un'idea che non condivido, pur di sconfiggere chi sta procurandomi dei danni, è giustificabile se la stessa non rappresenta alcun estremismo, né mina alcun basilare principio della democrazia.
Ti aspettavi qualcosa di più sull'opposizione? Abbi un altro post di pazienza.